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Capita raramente ma capita. Capita che un venerdì sera mi ritrovi a casa da solo (consorte a cena fuori con altri) a dover decidere come “non bruciare” questa situazione. Sapevo dall’inizio settimana (e anche più) che questa fine giornata (e inizio della seguente) sarebbe stata completamente mia.

foto by Rein (www.rein99.it)

foto by Rein (www.rein99.it)

Che fare? Rinnovo i calli dei polpastrelli suonando (leggasi: rompendo i maroni a quelli di sotto) la chitarra? Leggo? Mi vedo un film? Dormo?

No, cazzo! Oggi da solo no!

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Nel tempo

Pubblicato: 31.07.2008 da bazu in Racconti
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Una bambina, un sabato, mamma e papà vanno a prenderla al termine della scuola per andare a pranzare assieme in una rustica trattoria in riva ad un fiume. Passeggiano perché al posto ci si arriva solo a piedi; ci sono i cigni, le anatre, qualcuno ride, qualcuno cammina guardando per terra assorto nei suoi pensieri. E’ caldo, l’estate è alle porte e con essa le vacanze. La bambina si siede, con i suoi grandi occhioni castani, scruta, valuta, si interroga. Arrivano le tagliatelle, con il suo solito fare lei le gusta boccone dopo boccone, lentamente. Gli occhi sono avidi, passano dal cibo al viso di mamma, di papà e dei pochi altri avventori.

Le orecchie finora impegnate nelle voci parentali, sentono qualcosa di dolce e coinvolgente nel sottofondo, la mente amplifica quel suono, ora non esistono più voci se non quella di chi, in simbiosi con quella musica, racconta storie, canta di quello che un domani avrebbe poi scoperto essere l’amore, esprime pensieri. E’ una bambina diligente, finisce la pasta ma si alza senza dire nulla e segue il filo che la collega al musicante e alla sua voce, l’unica che lei, con il cuore, sente. Vede la sua fonte di gioia, prende una sedia e con l’impudenza tipica della sua età si siede a fissare incantata la bocca, le mani e gli occhi di colui che in quel momento è tutto. La musica viene dalla sua chitarra. Lui la vede, capisce di aver rapito un’anima innocente questo per lui è più della fama, più del denaro.

Mamma e papà sanno che ora lei, visibile e poco distante, è felice, al sicuro.

La piccola capisce che tutte le cose finiscono, quelle belle troppo presto. Lui mestamente si alza poggia la chitarra, le si avvicina, lei lo guarda negli occhi, è incantata; a pochi passi da lei ormai c’è lui, si ferma, si inginocchia ora gli sguardi sono intensamente coesi lui sereno, con voce ferma scandendo bene e lentamente le parole dice:

…<< Ricorda che con la musica, nella vita puoi fare tutto! >>…

Sono passati più vent’anni da quel giorno, la bambina ora è donna nel corso del cammino che l’ha portata fino ad oggi sono sempre rimaste in lei indelebili le parole di quel suonatore di cui non ha più saputo nulla. Grazie a quella manciata di sillabe lei ha saputo amare, soffrire, odiare, viaggiare, volare, perdonare, vincere, morire e rinascere.

Le parole possono arrivare lontano.

Lui è sicuramente vivo.