Archivio per luglio, 2009

vuotiarendereJoseph, professore di liceo “in pista” ben oltre l’età pensionabile, guarda un punto indefinito al di fuori della finestra della sua classe, lo sguardo è malinconico e distaccato. Nella stessa stanza un suo allievo, sotto interrogazione, espone un argomento, la “prima fila” si adopera per suggerire ogni parola all’interrogato, a Joseph non importa, manda al posto l’allievo. L’insegnate inizia la lezione. Il classico spaccone della classe non perde occasione per interromperlo irriverentemente. Joseph sbrocca, prende una spugna imbevuta d’acqua (il cancelletto?) e gliela strizza sulla testa. Dal preside, poco dopo, Joseph, serio ma sereno dice «…io lascio qui non sarei più felice» (altro…)

OGGI SCIOPERO

Pubblicato: 14.07.2009 da bazu in Parliamone

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il_lamento_del_prepuzio
Se davvero esistesse l’organizzazione Virtual-Jerusalem, che si fa carico di infilare nelle fessure del Muro del tempio delle preghiere inviate via e-mail, di certo il volontario di turno sarebbe abbastanza sorpreso a leggere questa missiva: «Caro Dio, per favore non uccidere mio figlio durante il parto: E neanche mia moglie. Forse sei incazzato con me, ma io pure sono incazzato con te, quindi vediamocela tra di noi. Grazie.» L’autore della lettera, per altro ha le sue ragioni. E’ stato educato in una scuola ultraortodossa dello stato di New York, con un rabbino che organizza gare di benedizioni (esistono benedizioni diverse a seconda della tipologia del cibo kosher, classificabile in sei categorie: ma la gara è più intrigante perché le ricette mescolano cibi diversi, e alcuni sono considerati prevaricanti rispetto ad altri). Ma soprattutto sparge sensi di colpa a profusione, tenendo sospese sulle teste dei giovani ebrei la spada di Damocle della vendetta divina. Dio è quello del Vecchio Testamento, iracondo e vendicativo. “Era importante che tenessimo quell’uomo di buon umore. Quando obbedivamo ai suoi comandamenti, gli eravamo simpatici. Gli eravamo così simpatici che uccideva chiunque non ci amasse. Ma quando non obbedivamo ai suoi comandamenti, non gli eravamo simpatici. Ci odiava talmente tanto che ci uccideva. A volte invece lasciava “che altri ci uccidessero”. (altro…)

ddaysIl 1978 è l’anno della mia prima delusione politica: il giorno dopo la laurea, sono stata licenziata – per motivi di ristrutturazione interna – da quel sindacato presso il quale avevo lavorato in nero per tre anni. E’ stato un rospo difficile da mandar giù. Infatti, di quell’anno, mi ricordo per prima cosa di questo cambiamento personale, che mi imponeva lo “sbattimento” che tutti i giovani conoscono per trovare un lavoro e guadagnarsi il pane. Solo dopo mi viene in mente lo shock per l’uccisione di Moro. Tante cose le ho dimenticate perché mi disgustavano: il travoltismo, la mania della discoteca e della festa, e quella dell’India, del macrobiotico e dell’astrologia, per non parlare dell’erba, il cosiddetto riflusso, che avrebbero fatto da apripista ai cosiddetti “stupidi anni ‘80”.

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