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Non so quale sia stato il motivo che mi abbia portato a leggere questo testo: non conoscevo l’autore, non ho mai avuto occasione di scorgere il romanzo in libreria, le due biblioteche alle quali sono iscritto non avevano alcuna copia del libro, al momento in cui la sua lettura mi è stata proposta dovevo partire per una vacanza di tre settimane durante la quale non avrei letto assolutamente nulla, eppure “Volli, sempre volli, fortissimamente volli!”, leggere questa opera di Vargas.la_zia_julia_e_lo_scribacchino

Forse è stato istinto, forse è accaduto perché a propormelo fu una persona che reputo sapere cosa sia stile e cosa non lo sia, fatto stà che ora, terminate le ultime pagine mi ritrovo qui a scriverci sopra un commento.

E’ un libro che mi è piaciuto moltissimo, da tempo un romanzo che ritengo non essere sperimentale dal punto di vista linguistico, non catalizzava così tanto la mia attenzione. E’ lungo, denso e specialmente all’inizio si ha l’impressione di non avanzare ma non si fa fatica perché l’autore scrive, a mio avviso, divinamente. E’ dotato di una proprietà di linguaggio e di un vocabolario eccezionali, non un avverbio, non un aggettivo che siano fuori posto. Il testo è chiaro e molto evocativo.

L’autore in questa opera ci narra la storia (altro…)